La professione di agente immobiliare come ogni altra attività lavorativa è soggetta al pagamento delle tasse. Quante se ne pagano e quali dipende dal regime fiscale scelto e ovviamente dal volume degli affari. Nella grande maggioranza dei casi è utile farsi seguire da un commercialista, ma a prescindere, se si sta per intraprendere questa carriera, è importante avere le idee chiare sugli aspetti fondamentali, a partire da alcuni aspetti: la partita IVA è obbligatoria? Cosa è un codice ATECO e quale è quello giusto? Cosa si intende con regime forfettario?
Di seguito le risposte a questi quesiti e ad altri, per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla tassazione ed i regimi fiscali per la professione di agente immobiliare.
Agente immobiliare come paga le tasse? Quali regimi fiscali
L’agente immobiliare è un professionista che si occupa sostanzialmente di mediazione tra venditori e acquirenti in ambito immobiliare, sia in contesti di vendita che di locazione. Ciò significa fare da tramite tra le parti, ma anche saper valutare gli immobili, gestire le pratiche burocratiche, comprendere ed analizzare i documenti inerenti agli atti ed avere altre competenze da mettere a disposizione dei clienti. Una volta portato a termine un incarico, c’è ovviamente il diritto al compenso, nel valore precedentemente stabilito. Su questo l’agente immobiliare dovrà pagare le tasse. Come? Sono rari gli agenti immobiliari con un contratto nazionale del lavoro – ovvero assunti da un’agenzia immobiliare – che percepiscono uno stipendio. In questo caso avrebbero delle detrazioni mensili. Nella maggioranza dei casi però si tratta di liberi professionisti con Partita Iva. È obbligatoria? No, non esiste una legge che la definisce tale, ma dato il contesto settoriale, praticamente è come se lo fosse. Nel momento in cui la si apre presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, occorre scegliere tra il regime fiscale ordinario e quello forfettario. In base a quello e al volume di affari, si pagheranno annualmente le tasse sul reddito.
Il regime fiscale più utilizzati in questa professione è il forfettario o Flat Tax. È volutamente semplificato, essendo stato introdotto dal legislatore per agevolare coloro che avviano una nuova attività, hanno bassi volumi di affari o si trovano in altre condizioni particolari. I vantaggi sono i seguenti:
- Semplificazione amministrativa: non sussiste l’obbligo di tenere una contabilità dettagliata e di fare dichiarazioni o versamenti Iva nell’arco dell’anno; tale imposta è infatti esente anche nelle fatturazioni.
- Tassazione Agevolata: le tasse, come dice il nome, sono calcolate in modo forfettario sul volume complessivo degli affari (cioè, sul totale delle fatture) in base a parametri stabiliti e con un coefficiente particolare individuato dal codice ATECO. In media si pagano meno tasse che con un regime ordinario.
Questo forfait è già comprensivo delle detrazioni per le spese professionali, ovvero non è possibile scaricare nulla dalle tasse con questo regime. Ciò in taluni casi può rappresentare uno svantaggio che può indurre a preferire il regime ordinario. Inoltre, se stai per iniziare la professione ed apri una partita IVA optando per il forfettario, le tasse saranno ulteriormente più basse per i primi 5 anni: il 5 % contro il 15% sull’imponibile. Per usufruire del regime forfettario, devi rispettare determinati requisiti. Ad esempio, il volume di ricavi o compensi non deve superare le soglie stabilite dalla legge.
Codice ATECO agente immobiliare, cos’è?
ATECO, è l’acronimo di “Attività economica della Tassa sulle Comunicazioni”. Si tratta di un sistema alfanumerico che identifica le attività economiche svolte da imprese e professionisti: in pratica è un numero distintivo di un’attività professionale e viene indicato al momento dell’apertura della partita IVA, a prescindere dal regime fiscale prescelto. Per gli agenti immobiliari è il 68-31.00 – Attività di mediazione immobiliare. È importante per pagare le tasse, poiché definisce i coefficienti in percentuale delle quote da pagare in base al fatturato. Nel dettaglio: il codice ATECO è associato ad un determinato coefficiente di redditività, tipico della professione, che per l’agente immobiliare è dell’86%. Nel regime forfettario ciò significa che, se si fatturano 1000 euro solo 860 saranno tassati al 5 o al 15%, mentre le restanti 140 andranno considerate come detrazione a forfait.
Regime Ordinario per gli agenti immobiliari, vantaggi e svantaggi
Questo regime richiede una contabilità più dettagliata rispetto al forfettario, con libri contabili che registrano le entrate e le uscite e adempimenti di vario genere nel corso dell’anno fiscale. L’IVA va inserita in fattura e riversata – pagata al fisco. Tuttavia, il regime ordinario non ha requisiti specifici per l’accesso e permette le detrazioni di tutti i costi (ad esempio lo stipendio dei collaboratori, l’affitto dei locali dell’agenzia, l’acquisto delle strumentazioni di lavoro o delle campagne pubblicitarie, le utenze, i contributi previdenziali, eccetera). Questo regime fiscale è adatto comunemente ha chi ha volumi di affari importanti, significativi, o ha l’esigenza di scaricare dalle tasse numerosi costi. È sempre consigliato, quando ci si trova in attività, rivolgersi ad un commercialista fiscalista per comprendere quale sia il regime migliore da scegliere in base alla propria situazione. Una decisione informata ti aiuterà a ottimizzare la tua attività di agente immobiliare.
Agente immobiliare iad e tasse, tutto quello che c’è da sapere
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