Agente immobiliare a regime forfettario: Ateco, fatture, tassazione

Nella stragrande maggioranza dei casi un agente immobiliare lavora come libero professionista e solitamente questo comporta l’apertura della Partita IVA. Ciò non deve spaventare. Se stai considerando di diventare un professionista del settore, oppure già lavori e sei schiacciato dalle tasse e dalla burocrazia correlata, puoi prendere in considerazione il “regime forfettario”, sicuramente il più utilizzato da chi esercita nell’immobiliare. Di cosa si tratta? Questo regime fiscale offre alcuni vantaggi interessanti per gli agenti immobiliari. Ti spieghiamo in dettaglio come funziona, come si fanno le fatture, quali sono i benefici e cos’è il codice ATECO che bisogna avere.

Cos’è e cosa si intende con il regime forfettario?

Il regime forfettario è un regime fiscale semplificato introdotto in Italia per agevolare i professionisti che avviano una nuova attività o che si trovano in specifiche condizioni. Consente una tassazione agevolata, ovvero forfettaria, in base al volume complessivo degli affari (totale delle fatture) e ad alcuni parametri prestabiliti sulla media dei ricavi/costi del tipo di attività. Non solo si pagano in media meno tasse, ma le fatture sono esenti iva; quindi non occorre necessariamente mantenere la contabilità precisa per poi pagare gli acconti nelle date prestabilite. Di fatto non è necessario conservare tutta la documentazione sui costi sostenuti per l’attività, in quanto già considerati nel regime forfettario. 

Agente immobiliare a regime forfettario: cosa occorre sapere?

In pratica chi aderisce a questo regime non deve gestire una contabilità, poiché non gli è concessa alcuna detrazione, al riguardo. O meglio, le detrazioni sono già comprese nei parametri forfettari in base all’attività e al volume d’affari. Semplicemente non c’è la possibilità di portare in detrazione spese specifiche. Questo può essere un male per chi ha un’agenzia tradizionale, sul territorio, con grandi costi di gestione, ma è sicuramente un bene per quei consulenti immobiliari che lavorano nella rete iad e gestiscono un’agenzia innovativa, dematerializzata, praticamente a costo zero, direttamente dal proprio PC o telefonino. Se sei un agente immobiliare e stai considerando di adottare il regime forfettario, devi assolutamente valutarne i pro e i contro e puoi farlo chiedendo consulenza ad un commercialista, all’agenzia delle entrate o a colleghi. La rete iad è pronta a supportarti anche in questa scelta, se tu volessi entrare a farne parte. Ci sono poi altre cose da sapere: per poter usufruire di questo regime semplificato devi soddisfare determinati requisiti. Ad esempio, il tuo volume di ricavi o compensi non deve superare determinate soglie stabilite dalla legge. Inoltre, devi essere un professionista iscritto ad un apposito Albo professionale e svolgere la tua attività in modo autonomo e abituale.

Codice ATECO agente immobiliare a regime forfettario: quale è, a cosa serve e tassazione

Il codice ATECO, acronimo di “Attività economica della Tassa sulle Comunicazioni”, è un sistema alfanumerico che identifica le attività economiche svolte da imprese e professionisti: ve ne è uno specifico per ogni singola attività. È determinante per stabilire le tasse da versare, in quanto comporta diverse percentuali di fatturato e coefficienti. Viene assegnato al professionista nel momento in cui apre una partita IVA, prima ancora di scegliere il proprio regime fiscale, ordinario o forfettario. Il codice ATECO dell’agente immobiliare è: 68.31.00 – Attività di mediazione immobiliare. Include tutte le possibili mansioni del caso: intermediazione, valutazione e stima economica, consulenza, eccetera.  Il Codice Ateco nella pratica è associato ad un determinato coefficiente di redditività, tipico del lavoro che si svolge e che per l’agente immobiliare è pari allo 86%. Che significa? Quindi quale è la tassazione? Se fatturi 1000 euro 860 saranno tassati, mentre gli altri 140 euro saranno considerati come compenso alle spese sostenute, in pratica una detrazione semplificata. L’imposta prevista, sostitutiva dell’IRPEF, sarà poi del 5% per le startup e del 15% per le imprese già avviate. Attenzione, non tutti possono aderire al regime forfettario: esistono dei requisiti prestabiliti e vincolanti, come il volume massimo degli affari, che non deve superare certe quote. Tale agevolazione è infatti pensata per aiutare le piccole e medie imprese e non quelle che smuovono grandi capitali. 

Fac simile fattura agente immobiliare a regime forfettario

Quando si opera come agente immobiliare a regime forfettario, è importante emettere fatture corrette e conformi alle normative fiscali. Esistono numerosi modelli di fattura disponibili online che possono essere utilizzati come base per creare una fattura adeguata alle tue esigenze specifiche. Tuttavia, entrare nella rete di professionisti iad significa avere supporto anche in questo campo, con modelli di fattura in carta intestata personalizzata e soprattutto i dati corretti, come i seguenti:

Fondamentale è aggiungere la seguente formula in calce alla fattura:

Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge numero 208/2015. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014.”

Va applicata sull’originale una marca da bollo di 2 euro per gli importi superiori ai 77,47 euro

Se vuoi entrare a far parte del mondo iad come agente immobiliare a regime forfettario, visita il sito e richiedi informazioni.  

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